Il nuovo Akage no Anne

Before Green Gables anime

Difficile immaginare scenario più complicato di quello che stanno passando oggi gli artisti e i creativi dello studio Nippon Animation. Un po’ di pazienza e poi spieghiamo. Di questi tempi, quasi tutti (noi compresi) abbiamo giocato con le date e gli imprescindibili anniversari che smorzano la noia e la routine del mestiere, per dare nuovo colore al mondo di manga e anime. Sono stati al gioco Lupin III, Goldrake, Ken il guerriero, Heidi. Tutti protagonisti di una fase esaltante della nostra vita passata (la generazione mazinga, inchiodata davanti alla tivù in bianco e nero), che anziché impolverarsi torna a impreziosire quella attuale. Ebbene, tante parole per dire in sintesi che ora tocca ad Anne Shirley, l’orfanella immaginata dalla scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery nel 1908 (il centenario è stato festeggiato ovunque, e parecchio in Giappone visto che lì la adorano…). Il prossimo anno infatti scocca per lei il trentennale in casa Nippon Animation, visto che nel 1979 faceva il suo debutto su Fuji Tv Akage no An (Anna dai capelli rossi), il serial a cartoni capolavoro di Isao Takahata. C’è chi adora Heidi, chi si soffia il naso al pensiero del vagabondo Marco (da Edmondo De Amicis), chi freme per l’odissea di Peline, chi ancora si strappa i capelli dalla gioia per l’arrivo in dvd di Rascal. E c’è chi, pur di cimentarsi con il miracolo Akage no An, venderebbe sua madre.

Parliamo di miracolo, sia per la strepitosa invenzione letteraria della signora Montgomery sia per la contagiosa euforia artistica che ha messo radici in teatro, al cinema, in televisione e – di nuovo – in letteratura. Prendete ad esempio un’altra donna, famosa scrittrice canadese che pubblica con Penguin Books, Budge Wilson. Ebbene la Wilson ha sfidato la sorte e si è messa a scrivere Before Green Gables (2008), un prequel che ci racconta la vita dell’orfanella Anne Shirley dal giorno della morte dei genitori Bertha e Walter sino alle prime avventure che la condurranno a Green Gables, la casa dei fratelli Cuthberg ad Avonlea.
Il mondo di cinema e tv non è rimasto certo a guardare. Per primo s’è mosso Kevin Sullivan, il produttore canadese che nel 1985 fece un fortunato adattamento televisivo in tre capitoli dai romanzi della Montgomery. Nel 2008 è tornato sul luogo del delitto e ha realizzato – sulla scorta di questo romanzo – una miniserie per la CBC intitolata Anne of Green Gables  – A New Beginning con una strepitosa Shirley MacLaine nel cast.

Anche i giapponesi hanno fiutato l’affare e – taadaa! – per il prossimo aprile 2009 hanno (quasi) pronto Konnichiwa Anne, prequel animato in 36 episodi che festeggerà non solo i trent’anni della ragazzina tutta lentiggini ma andrà ad aggiungere una tacca (la 26ª) sul groppone del “sekai meisaku gekijoo”: vero e proprio genere animato inventato in casa Nippon Animation che dal 1975 ha sfornato piccole e grandi serie ispirate a romanzi inglesi e americani. Si tratta anche in qualche misura di uno “svernare” strategico (nonostante la stagione primaverile di prossima messa in onda) verso un personaggio di fiducia, considerato l’altalenante successo di pubblico che in questi anni ha toccato i nuovi lavori Nippon legati al meisaku: da Les Miserables – Shojo Cosette a Kaze no shojo Emily (altro romanzo della Montgomery) fino a Porfy no Nagai Tabi di Tomomitsu Mochizuki.
Capito perché il momento è complicato per gli amici di Nippon Animation? Hanno davvero un bel peso sullo stomaco, in termini di eredità artistica. Ma anche no se dovessero udire e prendere a prestito le parole della stessa scrittrice Budge Wilson: “Ho naturalmente cercato di restare fedele al personaggio creato da Lucy M. Montgomery, ma non potrei né vorrei raccontare la mia parte della storia di Anne con la sua voce. L’ho fatto con la mia, nella speranza che lei approverebbe se fosse ancora in vita”. Un alibi che val bene per chiunque.

Intanto, nell’attesa, prendete nota di questi nomi: Kazuyoshi Yatabe (direzione generale dell’anime) e Yoshiharu Sato (character design e animazioni). Soprattutto quest’ultimo è una garanzia che fornisce il classico sospiro di sollievo. Ha infatti reinventato un chara arioso e solare che, ci contiamo, potrebbe portare nuova linfa alla piccola Anne Shirley. Ciò che più conta: arriva da tante produzioni letterarie di Nippon e ha mezza carriera costruita allo Studio Ghibli. Per noi, un punto in più che fa la differenza, la partecipazione alla serie del 1994 Un oceano di avventure (per Tiko e Nancy), uno di quei piccoli capolavori che – ahinoi – passano troppo spesso inosservati. Restate sintonizzati su Konnichiwa Anne, perché di sicuro torneremo a parlarne.

Fonte: www.yamatovideo.com

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